lunedì 28 maggio 2012

L'ultimo giurato

di John Grisham

Nel 1970, uno dei settimanali più vivaci dello Stato del Mississipi, "The Ford County Times", fallisce. Ad acquistare la testata, con grande stupore di molti, è Willie Traynor, un ragazzo di ventitré anni che non ha neanche terminato gli studi al college. Il giornale sembra spacciato, fino a quando una giovane madre viene brutalmente uccisa da un membro dell'influente famiglia Padgitt. Willie riporta tutti i particolari raccapriccianti della vicenda e il giornale aumenta le vendite, mentre Danny Padgitt, l'assassino, viene condannato. A nove anni di distanza, Danny esce di prigione deciso a vendicarsi...(by IBS)


In questo romanzo non si parla solo di avvocati; c'è un processo che rappresenta il punto cruciale della storia, ma poi è l'intera cittadina di Clanton che diventa protagonista ed è interessante scoprire alcuni tra gli argomenti più scottanti dell'epoca attraverso gli occhi di un giornalista che sembra catapultato in questa realtà quasi per caso. Vengono così trattati argomenti come la pena di morte, l'integrazione raziale, la guerra nel Vietnam e si ha l'impressione di leggere una specie di 'diario' di questo giornalista che racconta le cose all'inizio quasi con distacco, per poi accorgersi, suo malgrado, di aver trovato nuovi amici, quasi una nuova famiglia. Anche se alla fine del romanzo Willie (il giornalista) capisce che la realtà della piccola cittadina gli va un po' stretta, comincia a ragionare come se quella fosse casa sua, un posto da lasciare per esplorare il resto del mondo, ma in cui tornare, prima o poi...
Mi è piaciuto, il mio ultimo libro di Grisham risale ad un bel po' di tempo fa, mi ha fatto riflettere, senza per questo diventare pesante.

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