giovedì 21 giugno 2012

Il prigioniero del cielo

di Carlos Ruiz Zafon

Barcellona, dicembre 1957. Nella libreria dei Sempere entra un individuo misterioso che acquista una preziosa edizione del Conte di Montecristo e la lascia in custodia a Daniel perché la consegni al suo amico Fermin. Il libro porta una dedica inquietante: "Per Fermin Romero de Torres, che è riemerso tra i morti e ha la chiave del futuro", firmato "13". Tra malintesi, imbrogli e minacciosi ricordi dal passato inizia l'indagine di Daniel per decifrare quella dedica enigmatica e capire quali segreti nasconde il suo fedele amico. Prima di potersene rendere conto, il giovane libraio viene catapultato in un passato che lo riguarda da vicino, dove la morte di sua madre Isabella si lega al destino di David Martin, il grande scrittore che dal carcere scrive Il gioco dell'angelo, e a quello del perfido editore Mauricio Valls, una vecchia conoscenza degli anni di carcere di Fermin. Quello che Daniel scoprirà non rimarrà senza effetti sulla sua vita, molte domande rimaste in sospeso avranno una risposta e lui si troverà in mano, inaspettatamente, la possibilità di vendicarsi.  (by BOL)

Definirei questo romanzo, un romanzo di transizione, una specie di 'pausa' esplicativa, dove l'autore racconta qualcosa di protagonisti che gli appassionati di Zafon già conoscono. Lo stile di questo autore è inconfondibile e l'atmosfera un poco 'dark' che pervade le pagine di questo libro lo rendono sempre e comunque inimitabile. Adoro questo autore e quando entra una sua opera in casa nostra, difficilmente resisto alla tentazione di inserirlo nella mia lista di libri da leggere. Con questa opera si vengono a conoscenza di tanti segreti della vita passata dei protagonisti, se siete curiosi, ve lo consiglio... Non è un libro estivo, lo vedo più adatto alle prime serate fredde di un autunno nebbioso, tanto per calarsi in una atmosfera un pelo inquietante.




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