martedì 14 luglio 2015

La caduta

di Michael Connelly

E difficile arrendersi al fatto che il tempo dell'azione, delle responsabilità, della vita attiva sia finito. Soprattutto per un uomo come Harry Bosch, che ha sempre considerato il lavoro una missione. E ora che davanti a sé ha solo tre anni prima della pensione, il suo attaccamento si fa ancora più intenso, tanto da fargli vivere con ansia i giorni che precedono il momento in cui, nell'unità a cui appartiene, vengono assegnati i casi. E questa volta, di casi, gliene vengono affidati ben due. Il primo riguarda un maniaco sessuale di ventinove anni, il cui dna combacia con quello ritrovato sul cadavere di una ragazza uccisa ventun anni prima, quando lui di anni ne aveva solo otto. Come è possibile che il suo dna sia finito sul corpo della vittima? E, escludendo che il delitto sia stato commesso da un bambino, chi è il vero assassino? Ma quella stessa mattina Bosch e il suo partner vengono convocati su una nuova scena del crimine. Il figlio di un uomo politico che in tempi passati era stato vice capo della polizia e acerrimo nemico di Bosch, è stato trovato morto sul marciapiede sotto uno dei più famosi alberghi di Los Angeles, il Chateau Marmont. Suicidio o omicidio? E quello che Bosch dovrà scoprire. Nel corso delle indagini Bosch capirà che i due casi sono strettamente legati, come la doppia elica del dna, e che, sotto una superficie di per sé allarmante, si nascondono risvolti impensabili e raccapriccianti. (by inMondadori)

A parte che i romanzi di Connelly mi sono sempre piaciuti e il personaggio di Harry Bosch, con la sua umanità è sempre stato tra i miei preferiti, quesa storia mi ha colpito per come è riuscite ad avvicinare due casi che in realtà sembrano così diversi. In entrambi i casi, i fatti conducono ad una risoluzione, ma la realtà è un'altra, cosa che fa riflettere su quanto sia semplice essere ingannati dalle evidenze, e quanto sia facile ingannare il prossimo con pochissimi elementi.
Il fatto di dover seguire due casi in parallelo può sembrare un po' caotico all'inizio ma è solo un'impressione, dopo un po' si entra nel vortice delle inchieste e non si fa più confusione.

1 commento:

  1. Connelly piace tanto anche a me! Ho letto "Il poeta" il mese scorso e l'ho spazzolato via con gran piacere!

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