di Stephen King
Lo starkblast è una tempesta di violenza inimmaginabile, un vento gelido
che trasforma in statua di ghiaccio tutto ciò che trova sulla sua
strada. Quando lo starkblast infuria, solo tre cose possono salvarti:
solide pareti, un focolare, una buona storia per scaldare il cuore nella
notte paurosa. E se il narratore è Roland il pistolero, uno dei più
grandi personaggi creati da Stephen King, il racconto è pura magia.
Sorpresi dalla tormenta durante il cammino, Roland e i suoi compagni
trovano rifugio in uno spettrale villaggio abbandonato. Qui, barricati
nell'unico edificio sicuro, aspettano l'alba ascoltando affascinati ben
due storie, l'una racchiusa nell'altra come scatole cinesi. La prima è
un drammatico episodio della giovinezza di Roland: un tempo, il padre lo
mandò ai confini del territorio ad affrontare uno skin-man, un mutante
capace di trasformarsi in un orribile essere che già ha lasciato una
lunga scia di sangue. La seconda è la vicenda fantastica che, in
quell'occasione, in una notte altrettanto infernale, Roland - ancora un
ragazzo lui stesso - raccontò al piccolo Bill, l'unico testimone di una
di quelle stragi. Mentre l'assassino si aggirava nell'ombra e raffiche
polverose frustavano ululando le mura di pietra, Roland, per fare
coraggio al bambino, ritrovò ricordi sepolti nella memoria: una fiaba
che l'aveva cullato tanto tempo prima la sera, tratta dai "Racconti
magici dell'Eld", e usata da sua madre per farlo addormentare. Una vera
leggenda. (by inMondadori)
Di questi racconti, a margine del viaggio di Roland con la sua compagnia, potrebbero essercene all'infinito, ed io potrei leggerli tutti con il medesimo piacere. Anche se sembra una 'bestemmia' ai veri Kinghiani, da sempre innamorati della saga della Torre Nera, io quasi quasi preferisco questi racconti che scavano nell'adolescenza di Roland, che ci fanno scoprire qualcosa di più di questo misterioso pistolero. Immaginarlo ragazzo, coraggioso e orgoglioso fin da allora anche se forse ancora un po' inesperto, da un pizzico di umanità a questo personaggio che volutamente viene dipinto come freddo e insensibile. Che poi la storia narrata in questo romanzo venisse usata per addormentare un bambino la dice lunga sull'uomo che poi diventò, non mi sognerei mai di leggere una storia così cruenta ad un bimbo per fargli prendere sonno... col cavolo che si addormento in mezzo a mostri, draghi e mutanti che sbrindellano persone...
Al prossimo racconto Stephen, non mi dire che nel cassetto non hai da raccontarci altre mille peripezie del nostro pistolero e chissà... vogliamo approfondire anche la vita degli altri membri della compagnia???
Nessun commento:
Posta un commento
Lasciate un commento... voi che leggete...