venerdì 19 luglio 2013

Inferno

di Dan Brown

Il profilo inconfondibile di Dante che ci guarda dalla copertina è il motore mobile di un thriller che di "infernale" ha molto. Il ritmo e poi il simbolismo acceso, e infine la complessità dei personaggi. Non è sorprendente che lo studioso di simbologia Robert Langdon sia un esperto di Dante. E naturale che al poeta fiorentino e alla visionarietà con cui tradusse la temperie della sua epoca tormentata il professore americano abbia dedicato studi e corsi universitari ad Harvard. E normale che a Firenze Robert Langdon sia di casa, che il David e piazza della Signoria, il giardino di Boboli e Palazzo Vecchio siano per lui uno sfondo familiare. Ma ora è tutto diverso, non c'è niente di normale. E un incubo e la sua conoscenza della città fin nei labirinti delle stradine, dei corridoi dei palazzi, dei passaggi segreti può aiutarlo a salvarsi la vita. Il Robert Langdon che si sveglia in una stanza d'ospedale, stordito, sedato, ferito alla testa, gli abiti insanguinati su una sedia, ricorda a stento il proprio nome, non capisce come sia arrivato a Firenze, chi abbia tentato di ucciderlo e perché i suoi inseguitori non sembrino affatto intenzionati a mollare il colpo. Barcollante, la mente invasa da apparizioni mostruose, il professore deve scappare. Aiutato solo dalla giovane dottoressa Sienna Brooks, soccorrevole, ma misteriosa come troppe persone e cose intorno a lui, deve scappare da tutti. Comincia una caccia all'uomo in cui schieramenti avversi si potrebbero ritrovare dalla stessa parte, in cui niente è quel che sembra. (by inMondadori)

Dopo 'Il codice Da Vinci', quando esce un nuovo romanzo di Dan Brown non resisto alla curiosità, devo leggerlo immediatamente, devo scoprire dove ha deciso di portarmi ed anche questa volta mi sono fatta un bel viaggetto in quei di Firenze, Venezia con una puntatina ad Instambul (di cui mi è rimasta una voglia matta di andare a vedere con i miei occhi Santa Sofia!!!). La trama è avvincente come sempre, forse nella parte centrale del libro c'è stato un momento di stallo, con le scene che si ripetevano, ma l'argomento è molto attuale e coinvolgente. Come al solito io leggo questi libri come romanzi, mi faccio delle domande ma non sto ad approfondire i contenuti, e mi riferisco soprattutto al problema sella 'sovrappopolazione'. Anche se i concetti espressi nel romanzo sono abbastanza chiari, non trovo sia il suo intento quello di voler dire una 'verità' assoluta, mette semplicemente in campo un argomento di discussione, poi chi ne ha voglia è libero di approfondire per conto proprio.
L'unico neo di questo romanzo è il finale... mi ha deluso, lascia il lettore con un nulla di fatto, con la storia ancora aperta, mentre io ero pronta ad una soluzione ben diversa. Non so se questo è stato fatto appositamente per avere la possibilità di continuare la storia in un prossimo romanzo, o semplicemente per lasciare il lettore così... a bocca asciutta!!!

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