martedì 4 settembre 2012

La casa sopra i portici

di Carlo Verdone

Carlo Verdone si racconta per la prima volta in un flusso di ricordi ricco, sorprendente, tenero ed esilarante. Sospeso tra ironia e malinconia. Grande protagonista del libro è la casa paterna. La casa sopra i portici. Un luogo attraverso il quale si snodano tanti eventi: le catastrofiche feste dannunziane, gli incontri con Federico Fellini e Alberto Sordi, le incursioni destabilizzanti di geni dell'avanguardia come Gregory Markopoulos. E poi il rapporto con i genitori e i fratelli, gli scherzi (tanti, fulminanti), le prime esperienze sentimentali ma anche i drammi famigliari. Un sincero percorso di vecchie, struggenti emozioni, dove anche gli odori e i rumori diventano protagonisti. Un libro unico, imperdibile, per scoprire un 'privato' inedito e i molteplici aspetti di un regista, attore, autore che ha ammaliato, divertito, fatto riflettere generazioni di italiani. Un artista che - attraverso la sua trentennale carriera - ha tracciato un formidabile, lucido, disincantato e talvolta spietato ritratto del nostro paese. (by BOL)

Lettura piacevole di una specie di diario, come se lo scrittore stesse facendo due chiacchiere a cena con degli amici appena conosciuti e stesse raccontando qualche aneddoto della sua vita. Mentre leggevo questo libro, ho avuto l'ennesima conferma di una cosa che ho sempre pensato: l'ambiente in cui si cresce, le persone che si frequentano danno un imprinting molto importante agli adulti che saremo. Ci possiamo formare con mille esperienze diverse, ma l'incipit ci viene dato dalla famiglia e la vita di Carlo Verdone ne è una ennesima testimonianza. Questo libro mi è sembrato anche un 'carineria' nei confronti dei suoi genitori, una specie di ringraziamento e forse anche per questo motivo l'ho letto volentieri, perchè sa di 'riconoscenza'.

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